Illecito della pubblica amministrazione: cosa devi sapere

L’illecito della pubblica amministrazione è una materia ancora piuttosto controversa. Nel campo della giurisprudenza viene affrontata su un fronte piuttosto ampio dal momento che coinvolge azioni e casi diversissimi che vanno dalla mancata assunzione in seguito ad un concorso pubblico fino al mobbing ed altro. Vediamo in maniera sintetica come il diritto amministrativo regola questo genere di illeciti.

Danno da illecito della Pubblica Amministrazione

segnalazione illeciti pubblica amministrazioneLa materia è spinosa. La responsabilità dei danni della pubblica amministrazione sono da considerare di due tipi:

  • Responsabilità contrattuale
  • Responsabilità extracontrattuale

Nonostante le parti del Codice Civile che si avvicinano a regolare la materia, essa è in continuo cambiamento e non possiede una regolamentazione autonoma. Proprio l’assenza di una codificazione genera diversi problemi, in quanto teoria e prassi non sono sufficienti a fornire gli strumenti necessari per una corretta e coerente gestione. Ma nel dettaglio vediamo quali sono gli illeciti della pubblica amministrazione più frequenti.

Danno da lesione d’interessi legittimi

Anche questo tipo di danno non è facile da individuare all’interno della legislazione vigente. A volte viene assimilato alla responsabilità aquiliana, come avviene per il risarcimento di tipo civile. Si preferisce questo tipo di procedura piuttosto che quella prevista per contratti sociali o amministrativi qualificati, contrapponendosi alla responsabilità extracontrattuale.

Il codice si è occupato di indicare la materia del danno da ingiusto e da lesione d’interesse, ma nella prassi si è agito in diversi modi, alcuni apparentemente contraddittori. La recente tendenza prevede il legittimo affidamento del privato nell’atto della Pubblica Amministrazione. Il danno contemplato può essere di diversa natura:

  • Lesione da provvedimento legittimo
  • Mancato annullamento del provvedimento sfavorevole
  • Annullamento del provvediemento favorevole

In ogni caso è sempre utile rifarsi al diritto amministrativo, l’unica branca della giurisprudenza che si occupa di orientare la prassi in questi casi, tramite principi che vengono ideati anche in Europa e da altre istituzioni. Questi principi prevedono che venga instaurato un rapporto di trasparenza con i cittadini, e di buon controllo.

Ancora non è chiaro quale sia la procedura giusta dal punto di vista amministrativo per le richieste di indennizzo nei casi che abbiamo esposto. In linea di massima viene richiesta la cosiddetta “pregiudiziale amministrativa” ossia l’annullamento dell’atto oggetto di illecito.

Responsabilità precontrattuale e contrattuale

In questo campo è importante definire fin da subito quale autorità giudiziaria si incarica di gestire la richiesta e del risarcimento danno. La stessa giurisprudenza non è concorde in merito a questo punto, ancora non trova un accordo serio sulla differenziazione tra responsabilità contrattuale e precontrattuale.

La cassazione civile ha sancito la competenza del G.O. nei casi in cui venga leso un diritto soggettivo e richieste azioni di risarcimento da responsabilità precontrattuale della PA, in quanto dipendono da una fase precedente a quella della pubblicazione del bando di gara, pertanto vengono lesi i doveri di lealtà e correttezza.

I singoli casi possono essere affrontati soltanto soggettivamente e singolarmente per un’analisi attenta del tipo di lesione e degli attori che l’hanno determinata. Questo assunto è valido soprattutto per gli affidamenti di appalti pubblici o servizi.
Eppure, nonostante quanto abbiamo affermato sopra, nella prassi si assiste non di rado all’annullamento o alla revoca di appalti aggiudicati da parte del G.A.
Duole ammettere che manca tuttora chiarezza per comprendere se riconoscere al G.O. la competenza della gestione di un inadempimento del contratto di appalto pubblico.

Responsabilità da attività lecita

Questo tipo di questione può verificarsi solo nel caso in cui vi sia un soggetto autoritativo, in questo caso la Pubblica Amministrazione, che per ragioni di tutela dell’interesse pubblico deve assolutamente compiere un obbligo che la legge indica esplicitamente. Se quest’azione, frutto dell’obbligo, lede un diritto di un altro soggetto quest’ultimo ha diritto a risarcimento?

Già lo Statuto Albertino si occupò di questo tema, stabilendo che in tal caso non si trattasse di un risarcimento ma di un indennizzo o altresì detto ristoro.

Le localizzazioni delle aree urbane costituiscono un esempio lampante. In alcuni casi il privato è obbligato a non modificarne lo status, anche in caso di proprietà privata, o addirittura al non utilizzo.

Varie sentenze su questi casi si sono succedute fino al 1968, data in cui venne stabilito il lasso di cinque anni oltre i quali il privato doveva ottenere un ristoro. Ciò vale anche per i vincoli urbanistici, che devono indicare un termine finale, oltre in quale (se vengono rinnovati) viene elargito un indennizzo.

Altre spinose questioni riguardano le prestazioni sanitarie obbligatorie, ad esempio i tanto discussi vaccini. Nei presunti casi di danni a soggetti terzi vicini al soggetto vaccinato in cui è stato chiesto il risarcimento la Corte non ha ammesso il risarcimento ma un ristoro, in quanto la Pubblica Amministrazione, pur agendo legittimamente per il bene pubblico non può sacrificare il bene del singolo, soprattutto quando si parla di salute.

Studiare giurisprudenza è un modo per conoscere il mondo, per essere in grado di trovare una logica e un ordine all’apparente caos che impera. Siamo felici di promuovere una formazione di qualità aperta a tutti e accessibile. I nostri corsi e master on line garantiscono a tutti coloro che vogliono approfondire la legge e i suoi segreti di farlo direttamente dalla propria casa, raggiungendo un risultato accademico appagante.  


CHIEDI INFORMAZIONI

icona link