Struttura a matrice nelle aziende: definizione e caratteristiche
L’organizzazione aziendale può prevedere una struttura a matrice. Capire come si può strutturare un’azienda è il primo passo per realizzare un business e pianificare il suo successo.
Studiare l’organizzazione di un’azienda
Gli addetti ai lavori, coloro che si occupano nello specifico di pianificazione aziendale, molto spesso sono studenti dei corsi di laurea in economia che arrivano a ricoprire un ruolo di rilievo, svolgendo un compito fondamentale: organizzare l’azienda.
Ma cos’è l’azienda? Partiamo dal principio. Si tratta di un sistema costituito da:
- Persone (risorse umane)
- Tecnologie (strumenti e competenze)
Sulla base di questi due elementi e delle possibilità che si generano nell’ambiente esterno all’azienda vengono stabili:
- Priorità
- Obiettivi
Questi vengono perseguiti tramite una relazione tra i due elementi che costituiscono il sistema. Persone e strumenti realizzano il comportamento aziendale, che conduce al raggiungimento degli obiettivi (sulla base delle priorità) e porta a determinati risultati. Semplice a dirsi? Meno semplice a farsi. Per questo motivo esiste una materia che si occupa dell’analisi di questi meccanismi: l’economia aziendale. La parte che ci interessa a noi è ancora più specifica ed e è quella che si impegna a studiare la struttura aziendale, individuando il modo migliore per dividere le mansioni aziendali per raggiungere gli obiettivi in maniera ottimale.
La struttura organizzativa dell’azienda
Tutte le aziende devono avere un’organizzazione ben precisa. A livello teorico sono stati fatti molti studi a riguardo e sono state individuate le caratteristiche principali che deve possedere:
- Divisione del lavoro
- Gruppi
- Sistemi di coordinamento
- Decentramento
Grazie alla divisione del lavoro tutti i procedimenti aziendali sono scomposti in attività elementari. Un insieme di queste attività costituisce un compito. Ogni compito spetta ad un ruolo che occupa una posizione organizzativa, tutti i compiti di una posizione rappresentano la mansione aziendale di quel determinato ruolo. Gli organi aziendali sono costituiti da persone che possiedono la medesima posizione.
I vari organi possono essere raggruppamenti in unità organizzative, subordinate a un organo di comando che funge da responsabile. Solitamente le unità organizzative di un’azienda sono le seguenti:
- Direzioni
- Divisioni
- Dipartimenti
- Settori
- Sezioni
- Uffici
- Reparti
- Officine
Ai vari raggruppamenti corrispondono vari livelli di autorità. Tutte le autorità di un’azienda corrispondono alla gerarchia aziendale.
Le strutture organizzative in un’azienda si distinguono in:
- Piatte
- Alte
La differenza risiede in un alto o basso numero di livelli gerarchici. Se il numero di addetti è simile la struttura piatta avrà però unità organizzative di dimensioni maggiori e quindi l’ambito di controllo sarà più ampio rispetto a quelle alte. Allo stesso tempo avrà anche minori costi, dovuti ad un numero di posizioni manageriali minore che corrisponde ad un costo aziendale in meno. Un vantaggio di questo tipo di aziende è la minore distanza tra le posizioni gerarchiche e gli organi operativi, ciò significa:
- Velocità dei processi operativi
- Maggiore comunicazione
- Tempi decisionali più rapidi
- Minori distorsioni interpretative
Grazie alla tecnologia le aziende hanno potuto scegliere sempre più strutture organizzative piatte, perché il controllo a distanza, da remoto, informatizzato e automatizzato ha lasciato maggiori margini di autonomia e autocontrollo all’operatore.
Organizzazione a matrice
Una delle tipologie di organizzazione è quella a matrice, anche chiamata matriciale, che serve per trovare un’integrazione tra li aspetti positivi e negativi di due diverse tipologie:
- organizzazione funzionale
- organizzazione per progetti.
L’organizzazione funzionale prevede una divisione per funzioni. È un modello gerarchico in cui le persone vengono suddivise per area di specializzazione e sono poste sotto la supervisione di un manager o responsabile di funzione.
Nell’organizzazione progettuale il project manager ha l’autorità assoluta su tutte le persone collegate al progetto, quasi non esistono manager funzionali, poiché si lavora a progetto.
Nella struttura organizzativa a matrice c’è piena condivisione di tutto il bagaglio di competenze posseduto dal personale, che può interagire con i diversi dipartimenti e gruppi di progetto a seconda delle esigenze.
Chi lavora ad un progetto di trova ad avere come punti di riferimento due autorità:
- manager funzionale
- responsabile di progetto
Il primo ha un’autorità di tipo verticale mentre il secondo di tipo orizzontale. Queste due linee formano la matrice. Si stabilisce quale capo ha maggiore importanza a seconda del tipo di organizzazione a matrice.
Questo tipo di struttura aziendale si applica soprattutto nelle organizzazioni multi-progetto, proprio per consentire un facile passaggio del personale da un progetto ad un altro in cui si rivelano utili le sue competenze e servizi. I dipendenti condividono le proprie risorse tra progetti e unità funzionali.
Ci sono tre diverse tipologie di organizzazione a matrice:
- debole
- equilibrata
- forte
La prima prevede un modello in cui il ruolo del project manager è limitato perché in questi casi è il manager funzionale ha svolgere un ruolo di maggior rilievo. Il project manager deve rimandare al funzionale, operando maggiormente come coordinatore.
Nella matrice equilibrata sostanzialmente entrambe le figure di autorità condividono le proprie risorse e prendono decisioni per il bene dell’azienda di comune accordo. Sostanzialmente il potere è condiviso.
Nella matrice forte l’organizzazione assomiglia molto di più all’organizzazione progettuale. Difatti in questo contesto è il project manager a svolgere il ruolo principale e ad avere il potere gestionale delle risorse impiegate nel progetto.
Gli esperti di economia sono concordi nel ritenere che questa organizzazione aziendale sia vantaggiosa. Grazie a questa struttura si accrescono le capacità di leadership e di condivisione delle conoscenze da parte delle persone coinvolte, concetti importanti anche al fine di una corporate social responsability. Sviluppare un’attitudine collaborativa in azienda è alla base di tutte le moderne teorie di team building, che dimostrano che non solo si crea un’ambiente più gradevole sui luoghi di lavoro ma si convincono le persone a fare il meglio e si aumentano i fatturati.